Unidentified Flying Objects: la tartina volante

Unidentified Flying Objects: la tartina volante

È un uccello? È un aereo? No!  È una tartina.
Nel mondo di Kitchen Wishes non solo i pennuti e i quadrimotori volano: vola un po’ tutto.
In particolare le tartine.

Sono aerodinamiche, eleganti, affusolate: perfette per librarsi in cielo.
Purtroppo, però, la forza di gravità non aiuta: come aiutarle a volare?
Ancora una volta è necessario coinvolgere il nostro corpo di ballo personale, le nostre 
cameriere/ballerine/performer: una munita di sac-a-poche contenete la salsa, l’altra pronta con il 
pane. La tartina nasce proprio davanti alla bocca dell’ospite, che, con fiducia infantile, dovrà farsi 
imboccare da queste due sconosciute danzanti.

Vien da chiedersi: a che pro?

Non era meglio ricevere la tartina in modo tradizionale su un bel vassoio d’argento, già decorata e 
golosa?
Lo schema classico prevederebbe una cameriera impettita, elegante che propone la tartina (in questo 
caso: pane tostato, mousse di melanzane, pomodori confit e fiori di cappero).

Risultato: l’ospite prende la tartina.

La nostra versione propone lo stesso lieto fine, ma con modalità differenti: una cameriera ha il sac-
a-poche in spalla, che contiene la salsa di melanzane, capperi e pomodorini
. L’altra porta con sé una 
cassetta di pane tostato. Si presentano davanti all’ospite, s’inchinano, una porge il pane, l’altra versa 
la salsa. L’ospite chiude gli occhi, si affida, viene imboccato. 

Embè? Che cosa è cambiato?
La differenza è minima: la degustazione della tartina arriva dopo un piccolo ma essenziale gesto 
creativo.


Dal punto di vista del commensale, vederla nascere sotto i suoi occhi, affidarsi, essere imboccato
sono tutti valori aggiunti rispetto al semplice gesto di mangiare. 
Piccoli preliminari che danno importanza al punto d’arrivo (come ogni preliminare che si rispetti…).
Una tartina può essere servita su un vassoio o saltando la corda, con un inchino settecentesco o a 
testa in giù: rimane sempre una tartina, ma cambia significato, coinvolgendo altre parti della mente.
Se pensate che sia meglio pescarla da un vassoio, senza essere coinvolti nelle nostre curiose 
coreografie, non sarà certo una tartina volante a farvi cambiare idea… ma noi siamo convinti che sia 
bellissimo essere imboccati (quante volte succede nella vita, dopo lo svezzamento?), che sia 
stimolante veder nascere sul momento ciò che stiamo per mangiare, che una tartina volante sia più 
saporita di una tartina statica.

Eravamo bambini, e una mano grande, adulta, brandiva il boccone, mentre una voce raccontava una 
piccola storia… ne ricordo alcune: “Piazza bella piazza, ci sta una lepre pazza…”. Oppure: “Arriva un bastimento carico di…”. O ancora “Vola vola vola…”. 

Lo scopo era sempre quello di imboccarci, trasformando il pasto in un gioco.
La nostra tartina volante prova a farvi tornare in quel posto magico, ormai lontano nel tempo, in cui 
Babbo Natale è una certezza, gli Ufo sono compagni di strada e c’è una pentola d’oro in fondo a 
ogni arcobaleno. 
Provateci anche voi, imboccatevi a vicenda, sporcatevi di salsa. Tornate bambini, per una volta.
La scuola di magia di Harry Potter esiste davvero, e accetta iscrizioni.
La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte.
Anche una tartina può volare.
In fondo, è tutto qui.

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