Le interviste di Kitchen Wishes: Gabriele Bellesi, fotografo ufficiale!

“Amo immortalare attimi da ricordare, sguardi e momenti spontanei”

 
Il catering contemporaneo di Kitchen Wishes è, certo, soprattutto legato al mondo della cucina, ma è anche altro, come sanno bene tutti quelli che ci conoscono già.
Da tempo cerchiamo di realizzare eventi che coinvolgano tutti i sensi e mescolino linguaggi artistici differenti. Per noi Kitchen Wishes è collaborazione, incontro di creatività, scambio.
Dallo scenografo al fotografo, dall’artista multimediale al musicista, il “gruppo Kitchen Wishes” si è ampliato sempre di più per offrire emozioni sempre nuove.
Oggi parliamo con Gabriele Bellesi, amico e collaboratore di Kitchen Wishes per quanto riguarda la fotografia.
 
Cominciamo con la più ovvia delle domande: come sei diventato fotografo? 
Fin da piccolo ho manifestato la mia creatività nel disegno a mano libera, ho sempre amato disegnare e il mio sogno sarebbe stato diventare fumettista. Una passione che è stata messa (per il momento, almeno) da parte quando ho scoperto la macchina fotografica. Non mi definisco un fotografo di quelli troppo creativi: non amo molto le fotografie troppo lontane dalla realtà, frequenti soprattutto oggi, grazie alle infinite potenzialità di fotoritocco. Preferisco un tipo di fotografia realista: amo immortalare attimi da ricordare, sguardi e momenti spontanei, dove ognuno si può ritrovare e rispecchiare. Diciamo che il mio approccio artistico prevede una maggior vicinanza al realismo, al reportage, che all’astrattismo. Quindi la creatività nel mio lavoro si realizza prevalentemente nelle inquadrature, che cerco di rendere non scontate: non amo le foto di posa.
 
Domanda a bruciapelo: cos’è un creativo?
Il creativo è colui che esprime se stesso attraverso la sua arte, con la quale crea un legame con gli altri.
 
Come hai cominciato a lavorare con Kitchen Wishes?
L’esperienza con KW nasce da lontano, Giulia e Giulio li conosco dai tempi delle scuole. L’evento che mi ricordo con più affetto è il mio primo matrimonio come fotografo, in una bellissima villa del Chianti con fuochi d’artificio finali. In quell’occasione un’invitata tedesca mi ha corteggiato dall’inizio alla fine della giornata, ma naturalmente non mi sono concesso: la mia super professionalità non mi ha permesso di approfittare del fascino del fotografo!
 
Facciamo finta di crederti :-)… e passiamo alla prossima domanda: cosa nell’approccio di Kitchen Wishes al catering ti ha stimolato?
Mi sono innamorato del bellissimo approccio sensoriale di Kitchen Wishes, che mi ha invogliato a crescere e a cimentarmi in generi fotografici che non conoscevo, che mi sono serviti per aumentare il mio bagaglio tecnico. Ogni evento di Kitchen Wishes è una nuova sfida a migliorare e un’occasione per entrare in empatia con persone nuove. 
 
Per concludere, mi piacerebbe sapere le tue influenze, i tuoi fotografi di riferimento.
La passione per la fotografia è legata a due persone importanti della mia vita: Maurizio, un fotografo attivo negli anni ’70 e ’80, che mi ha dato l’input a prendere la macchina fotografica in mano, e Andrea, che ritengo un po’ il mio guru e motivatore: la sua passione sconfinata per la fotografia mi ha dato una grande forza. Per quanto riguarda i miei fotografi di riferimento, ce ne sono molti: Michael Kenna per la sua luce unica, Steve Curry per i suoi colori e i suoi viaggi, Sebastiao Salgado per la sua passione per la natura e per la Madre Terra, Robert Capa per una sua massima: “Se le tue foto non sono buone vuol dire che non sei abbastanza vicino al soggetto”. Nel caso di Capa, lui vicino al soggetto c’è stato davvero: era, per esempio, insieme ai militari durante lo sbarco in Normandia.
 
Per questa intervista hai scelto una bellissima foto in bianco e nero di Giulia ed Elena: cosa hai cercato di trasmettere con questo scatto?
Con Kitchen Wishes ho scattato un sacco di foto, ma questa è una di quelle a cui sono più legato, perché esprime tutta la creatività e l’alchimia delle due chef, giocando con le loro silhouette controluce.
 
Grazie, Gabriele, e buon lavoro da tutti noi di Kitchen Wishes!

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